Polemiche fasulle e verità statistiche: morti “per” Covid o “con” Covid?

Fin dall’inizio della pandemia la discussione sul numero vero dei decessi è stata un vero e proprio “cavallo di battaglia” dei negazionisti. Ci ricordiamo tutti delle dichiarazioni di chi sosteneva che la Covid-19 fosse solo una “banale influenza” o di chi, nell’estate del 2020, aveva prematuramente proclamato la fine della pandemia. Ma le statistiche sulla mortalità della popolazione ci permettono di smascherare queste bufale.

Quando si discute della pandemia, una delle questioni più dibattute è quella relativa alle vere cause di morte di quelli che sono classificati come “decessi Covid“. Secondo alcuni, le tragiche scene di Bergamo erano solo una finzione e la maggioranza dei decessi che avvenivano nelle fasi più drammatiche della pandemia riguardavano persone che si trovano sostanzialmente in fin di vita a causa di altre patologie.

La visione dei negazionisti era che la Covid-19 non fosse altro che la classica “goccia che fa traboccare il vaso“. Seguendo questo ragionamento, sarebbe stato più giusto parlare di morti “con” Covid, mentre i decessi veri e propri provocati dalla pandemia (quelli “per” Covid) sarebbero stati eventi molto rari.

Se fosse così, ci aspetteremmo che l’effetto della pandemia sulla mortalità generale della popolazione sia sostanzialmente trascurabile. Ricordando che la mortalità viene stimata su base annuale, un anticipo del decesso di poche settimane o anche di pochi mesi non provocherebbe un effetto particolarmente significativo sul dato finale.

Oggi, a quasi 3 anni dall’inizio della pandemia, incominciamo a disporre di dati statistici che ci consentono di dare una risposta chiara al quesito.

Nel corso del 2021 sono morte 709 mila persone in Italia, rispetto a una media – tra il 2015 e il 2019 – di 645 mila decessi annuali. Nel 2020, quando l’Italia fu colpita dalla prima e seconda ondata e non c’erano i vaccini, sono morte 746 mila persone. 

L’eccesso di mortalità, cioè la differenza tra i decessi (per qualsiasi causa di morte) registrati nel 2021 e la media del 2015-19, è stato quindi pari a 63,4 mila unità, mentre nel 2020 era stato pari a 100,5 mila. Complessivamente, quindi, nel 2021 sono morte il 9,8% di persone in più dell’atteso, mentre nel 2020 la variazione era stata del 15,6%

Qui di seguito, mostro i dati relativi alla mortalità del Trentino elaborati dall’ISPAT. Il dato del 2021 non è ancora completamente consolidato e potrebbe subire lievi modifiche nel prossimo rapporto atteso per il mese di dicembre 2022:

Tasso di mortalità generale della popolazione del Trentino dal 2015 ad oggi (elaborato su dati ISPAT). I dati (punti blu) tengono conto di tutti i decessi, indipendentemente dalla loro causa. La linea blu unisce i valori puntuali dei singoli anni. La linea rossa tratteggiata indica il valore medio della mortalità generale nel quinquennio pre-pandemia (2015-2019)

Nel quinquennio precedente la pandemia (2015-2019) il numero assoluto di decessi registrati in Trentino è stato abbastanza stabile, con un valore medio pari a 5.032 unità. Nel 2020 è stato osservato un balzo dei decessi, cresciuti a 6.526 unità, circa il 30% in più rispetto alla media degli anni 2015-2019. L’incremento dei decessi registrati in Trentino nel corso del 2020 è stato circa doppio rispetto alla media nazionale.

Nel 2021 il numero di decessi è sceso a 5.502 unità, un valore che è ancora significativamente superiore (circa +9%) rispetto alla media degli anni pre-pandemia. Nel 2021 l’incremento dei decessi registrato in Trentino è stato più o meno uguale a quello registrato a livello nazionale.

Risulta evidente che l’arrivo della pandemia ha generato, nel corso del 2020, un forte aumento della mortalità generale, aumento tanto più significativo se si considera che l’effetto della pandemia ha inciso solo su 10 dei 12 mesi del 2020. Ovviamente c’è da ricordare che l’aumento di mortalità registrato nel 2020 è stato influenzato anche da quello che gli epidemiologici chiamano effetto harvesting (raccolto). Quando arriva una nuova epidemia colpisce subito gli individui più fragili e questo provoca un eccesso di mortalità iniziale.

Il calo della mortalità registrato nel 2021 si spiega anche e soprattutto grazie all’arrivo dei vaccini e al miglioramento delle cure praticate ai malati di Covid-19. Anche se il miglioramento rispetto al 2020 è stato notevole, il 2021 non ha ancora segnato un ritorno alla “normalità” per quanto riguarda il dato relativo alla mortalità generale.

È ancora troppo presto per fare previsioni su quello che potrebbe essere l’andamento del 2022. I dati preliminari dell’ISTAT relativi ai primi 5 mesi del 2022 segnalano per il Trentino un numero di decessi inferiore di circa l’1% rispetto alla media dello stesso periodo, calcolata per gli anni 2015-2019. Ma si tratta ancora di dati preliminari e molto dipenderà da quello che potrà succedere nei mesi finali dell’anno in corso.

Sta di fatto che se i morti della pandemia fossero stati perlopiù “con” Covid, non ci sarebbe stato l’eccesso di mortalità che invece abbiamo registrato negli anni 2020 e 2021.

Poiché la bufala dei morti “con” Covid tende a riemergere sistematicamente, credo che sia importante tenere bene a mente cosa ci dicono le statistiche.

Risposta a “Polemiche fasulle e verità statistiche: morti “per” Covid o “con” Covid?”

  1. Avatar Da The Lancet
    Da The Lancet

    Global impact of the first year of COVID-19 vaccination:
    a mathematical modelling study

    Findings

    Based on official reported COVID-19 deaths, we estimated that vaccinations prevented 14·4 million (95% credible interval [Crl] 13·7–15·9) deaths from COVID-19 in 185 countries and territories between Dec 8, 2020, and Dec 8, 2021.

    This estimate rose to 19·8 million (95% Crl 19·1–20·4) deaths from COVID-19 averted when we used excess deaths as an estimate of the true extent of the pandemic, representing a global reduction of 63% in total deaths (19·8 million of 31·4 million) during the first year of COVID-19 vaccination.

    Interpretation

    COVID-19 vaccination has substantially altered the course of the pandemic, saving tens of millions of lives globally.

    However, inadequate access to vaccines in low-income countries has limited the impact in these settings, reinforcing the need for global vaccine equity and coverage.

    https://www.thelancet.com/journals/laninf/article/PIIS1473-3099(22)00320-6/fulltext

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.