Quando la salute umana va a braccetto con la salute del clima: il caso delle cucine a gas

Un articolo pubblicato su Science Advances esamina il carico inquinante prodotto dai piani cottura alimentati da gas metano o propano. Questi dispositivi rilasciano nell’aria diversi inquinanti tra cui il biossido di azoto (NO2) che – se non viene eliminato da un efficace sistema di ventilazione – può provocare gravi danni alla salute. In particolare, si stima che sia responsabile di numerosi casi di asma in soggetti di giovane età. La sostituzione delle cucina a gas con piastre ad induzione è uno dei capisaldi delle politiche che sono state elaborate per ridurre le emissioni di gas climalteranti prodotti dalle abitazioni. In questo caso – oltre al miglioramento per il clima e ad un aumento della sicurezza grazie alla eliminazione del pericolo di esplosioni legato a possibili perdite di gas – si registra anche un significativo miglioramento della qualità della vita delle persone.

I piani cottura alimentati da gas naturale (metano) o da gas in bombola (propano) che solitamente utilizziamo nelle nostre abitazioni – oltre a generare un serio pericolo di esplosione in caso di malfunzionamento – sono anche la sorgente di pericolosi inquinanti. A questi si aggiunge la CO2 prodotto finale della combustione che non è particolarmente pericolosa per la salute umana (a meno che il livello non superi certe soglie), ma è notoriamente un gas climalterante.

Tutti i progetti di casa a basso impatto climatico prevedono che i piani di cottura alimentati a gas siano sostituiti da piani di cottura ad induzione. Almeno in Italia, questa scelta stenta a prendere piede perché molti dubitano (erroneamente) dell’efficacia e dell’economicità di funzionamento dei piani di cottura ad induzione. Aldilà di queste resistenze che sono essenzialmente culturali, va sottolineato che l’eliminazione dei piani di cottura alimentati a gas produce anche un sensibile miglioramento della qualità dell’aria all’interno delle abitazioni.

Fino ad oggi si pensava che il problema del rilascio di inquinanti da parte dei fornelli alimentati a gas fosse un problema limitato a chi – come i cuochi professionisti – passa molto tempo in locali di dimensioni limitate dove sono in funzione numerosi punti di cottura. In realtà il problema è molto più vasto e riguarda anche le normali abitazioni (non solo il locale cucina), soprattutto quando abbiamo a che fare con abitazioni di dimensioni ridotte e dove non ci sia (o ci sia, ma non si usi) un adeguato sistema di ricambio dell’aria.

I bruciatori alimentati da gas producono – tra l’altro – biossido di azoto (NO2) che ha gravi effetti sul sistema respiratorio ed è responsabile di numerosi casi di asma giovanile. In passato si riteneva che questi casi fossero da attribuire integralmente all’inquinamento dell’aria causata dai motori a combustione interna usati per autotrazione, ma una analisi accurata dell’inquinamento prodotto dai piani di cottura alimentati a gas ha dimostrato che anche questi dispositivi incidono pesantemente sul livello di esposizione al biossido di azoto.

Oltre al biossido di azoto, i piani di cottura alimentati a gas rilasciano benzene (C6H6), formaldeide (H2CO) e polveri sottili, tutti prodotti che se ristagnano all’interno delle abitazioni possono incidere negativamente sulla salute dei loro abitanti.

Gli effetti negativi per la salute umana provocati dai piani di cottura alimentati a gas sono stati discussi da un recente articolo pubblicato sulla rivista Science Advances. Prima di scegliere il piano di cottura per la vostra prossima cucina vi consiglio vivamente di leggerlo!

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